Sono nella casa dove abitavo da bambino
riconosco ogni oggetto
la disposizione dei mobili, i colori
la luce era diversa negli anni settanta, ho riconosciuto anche quella
ho aperto tutti i cassetti per essere sicuro che in tutti questi anni nessuno
abbia toccato la mia roba
c'č un'intera brigata dell'esercito britannico li dentro
rosa
sono ancora intenti a schierarsi per fronteggiare l'attacco imminente
ma l'attacco non avverrŕ mai
il divertimento per me era disporre i soldatini come se dovessero affrontare un ingaggio particolare,
e poi, senza che nulla avvenisse, cambiare la disposizione
sono ancora lě come li avevo lasciati venticinque anni fa
l'ufficiale ha il braccio teso davanti a se mentre sta per prendere la mira
la testa piegata verso l'alto mi guada implorante: "vado?".
ho richiuso il cassetto
ho setacciato tutta la stanza in cerca di quello che avevo lasciato
ho trovato tutto meccanicamente come se non avessi bisogno di ricordarne la posizione
devo aver fatto un bel casino perchč mia madre č entrata
giovane e bellissima
rideva
mi ha preso in giro
una strana calma, una calma enorme
non so cos'č
ma non ho mai pianto tanto come al risveglio
ho rifatto il percorso che mi portava dalla scuola alla casa dei miei
la prima volta dpo venticinque anni
c'č una sensazione che non ho mai piů provato
non abito piů lě da sempre
ho avuto una vita
altrove
e' solo una stupida villetta con uno sputo di giardino, ma sarŕ la prima cosa che comprerň
quando sarň ricco