Venerdě sera le nove dopo due giorni che piove
l’acqua per strada l’inchiostro sul foglio lo stesso colore
guardando un quaderno di rime del ‘93
c’era una foto di un pezzo s’un treno con davanti io e te
e allora tanti perché dimenticati sono tornati amplificati
e piů complicati insistono su come e quando ci siamo lasciati
su perché oggi sento il blues dopo gli anni passati
giro la televisione corrida di idee banali
l’amico mi propone movida per locali ho scarica la pila da
tempo e non ha senso divagare penso a come mi facevi
stare spengo il cellulare…
Sarŕ la pioggia la notte che
saranno solo rimorsi fumo e caffč
e sarŕ ancora buoi la luna non cč
cara mia ex la luna non ce
E guarda come un uomo matura senza premura
perde la misura poi giura scusa che valgono spazzatura
prende a pugni porte sveglia il vicinato
fa a botte con che era appena sgarbato
la notte ti chiama ubriaco
ci vuoi fare il progetto di una vita
lui si fa trovare a letto con una tua amica
pensa solo a se stesso divide l’amore dal sesso
ha belle parole ma mantenere ciň che ha promesso
non gli č mai successo troppo egoista per un compromesso
cosě ero messo e adesso confesso ascoltando il tuo pezzo
preferito tra i miei dei miei vecchi dischi
bevo una birra che vorrei fosse whiskey
ho una cicatrice nel cuore con sopra il tuo nome
ma voglio che tu sia felice anni luce da questa canzone
e dal male che ho fatto lui saprŕ curarti
mentre conto i miei errori realizzati tardi…
Rit.
La luna si dice muove marea e cuore umano
invece non ne ho idea vivo a milano il mare č lontano
quando uscivamo era diverso sempre luci intense
ora vedo opache insegne e pioggia di novembre
…mi manche guapa manca ogni litigata
manca il sapore di tornare e ritrovarti a casa
l’odore di una maglietta prestata
la tua voce che mi consola fare la pace in una
piazzola dell’autostrada
e quante cose non dette micro vendette
appendi la mia foto al muro e gioca a freccette
sarŕ che infine maturo col delay
che le regine non scelgono i plebei
sarŕ che ti vorrei…
Rit.